LA LUNGA VIA DELLE DOLOMITI

Ciclabile di Castellavazzo-foto di Martina De Lazzero

Ciclabile di Castellavazzo-foto  di Martina De Lazzero

LA LUNGA VIA DELLE DOLOMITI

La ciclopista delle Dolomiti è una delle più appaganti traversate su due ruote dell'intero arco alpino: si pedala tra scenari e panorami incredibili circondati da alcune delle vette riconosciute dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità.

L'itinerario prende il via da Cimabanche e segue fedelmente il tracciato della ferrovia costruita durante la Prima Guerra Mondiale e dismessa nel 1962. I più allenati possono scegliere di mettersi in sella da Cima Banche, spartiacque tra la valle d'Ampezzo e la valle Pusteria. Le pendenze sono costanti e facilmente affrontabili, il fondo è asfaltato e lungo il tracciato si incontrano le originali stazioni, le gallerie e i ponti gettati su gole ombrose e profonde.

Lasciata alle spalle la celebre conca di Cortina, seguiamo il corso del torrente Boite verso sud, fino a San Vito di Cadore, dove la massiccia mole del monte Antelao fronteggia quella inconfondibile del monte Pelmo; la forma di quest'ultimo ci ricorda che le pareti dolomitiche non sono altro che barriere coralline pietrificate. Tutto intorno si estendono boschi di abete rosso, pino silvestre, faggio e larice che in autunno compongono un variopinto mosaico vegetale. Oltrepassata Borca di Cadore, il torrente sprofonda all'interno della valle mentre la pista ciclabile si mantiene in quota e attraversa i versanti assolati dei pittoreschi paesi cadorini: Vodo, Venas, Valle e Tai.

A Pieve di Cadore conviene arrivare per tempo per prevedere una sosta di interesse artistico; oltre alla casa natale di Tiziano Vecellio, celebre pittore rinascimentale, il paese conserva un considerevole numero di edifici di interesse storico, un'area archeologica, una notevole chiesa arcidiaconale, e due musei: uno sulla storia della Magnifica Comunità di Cadore e uno originale sull'occhiale, prodotto ancora importante per l'economia della valle.

Giunti a Calalzo, dalla ciclabile è possibile scendere al Lago e visitare le fonti sulfuree e il "laghetto delle tose". Nei pressi della ferrovia, invece, è possibile prendere il treno per Belluno o l'autobus di linea con servizio trasporto biciclette per tornare a Cortina. 

Per chi desidera invece continuare a pedalare, si può proseguire in direzione Belluno, attraversando Longarone, famosa per la tragedia del Vajont. Da Belluno l'itinerario prosegue sulla destra Piave, passando per gli abitati di Sedico, Sospirolo, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Cesiomaggiore, Feltre, Pedavena, Fonzaso, Arsiè fino a giungere a Primolano. 

Da qui il proseguimento porta verso l'Altopiano di Asiago.

ll 23 maggio 2015 Longarone Fiere ha accolto 300 cicloturisti che hanno prenso parte ai momenti di inaugurazione ufficiale dei due nuovi tratti di pista ciclabile realizzati dalla Provincia di Belluno a Tai di Cadore e Castellavazzo (Longarone). Si tratta di due opere strategiche per favorire una ottimale la fruizione della "Cicolovia dell'amicizia" alla base del progetto Interregionale di collegamento tra Monaco di Baviera e Venezia. I partecipanti al progetto “Ciclovia dell'amicizia” sono: Amministrazione provinciale di Belluno, Comunità Comprensoriale Valle Isarco di Bressanone, Provincia di Treviso, Provincia di Venezia,  Consorzio turistico Achensee di Achenkirch (Austria), Circondario rurale Bad Toelz-Wolfratshausen (Germania) e GECT “Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino” di Bolzano.

 

 

Per info sul percorso:

http://www.3dolomiti.it/it/lunga_via_dolomiti.htm

http://www.ciclabiledolomiti.com/percorso-completo/

http://www.magicoveneto.it/bike/Lunga-Via-Delle-Dolomiti/Ciclabile-delle-Dolomiti.htm

 

 

 

Articolo tratto da:

 

 

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GIOVEDI': 9.30-12.30 

VENERDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00

SABATO: 9.30 - 12.30 

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