Museo Etnografico degli Usi e dei Costumi - Zoldo Alto

Gli ampi spazi delle vecchie scuole elementari sono ancora deputati, in altra forma, alla diffusione della cultura e della conoscenza: sono diventati ora, infatti, la sede del Museo Etnografico degli Usi e dei Costumi della Val di Zoldo, sorto nel 1986 con l'obiettivo di raccogliere le testimonianze della vita e del lavoro dei propri antenati, ma anche le informazioni per comunicare la propria storia, l'economia passata, il folklore e il dialetto, tanto che tutti gli oggetti esposti hanno la propria targhetta che riporta il nome dell'idioma locale. Sono qui raccolti infatti molti manufatti tipici e caratteristici del territorio divisi in diverse sezioni tematiche che vanno dall'agricoltura alla metallurgia, dalle attività boschive alla filatura e la lavorazione del latte. Un salto nel passati e nella tradizione che viene completato dall'esposizione di abiti e costumi, ma soprattutto dalla puntuale ricostruzione dell'interno di una dimora tipica del luogo con la zona giorno dominata dalla presenza del caratteristico fornel. Da sottolineare anche il recupero e l'esposizione di un affresco che decorava una abitazione secentesca della valle, che rischiava di andare perduto per il suo abbandono.

 Si data all'anno 1986 l'apertura della esposizione etnografica presso gli ampi spazi delle vecchie scuole elementari di Goima di Zoldo Alto, affascinante borgata ubicata sul versante zoldano del passo Duran, per iniziativa di un gruppo di volontari locali con l'obiettivo specifico di raccogliere tutti gli oggetti e le immagini che permettessero di non lasciar andare perduta la cultura, l'economia, il folklore e il dialetto tradizionali della Valle di Goima.

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PERCORSO MUSEALE

La ricca collezione si articola in diverse sezioni - divise in base al settore che si è scelto di sondare - che descrivono gli aspetti più significativi e rappresentativi dell'economia e della vita quotidiana proprie del luogo fino alla metà del Novecento. 

Il percorso museale si snoda in due sale al primo piano dell'ex edificio scolastico. 

Nella prima troneggiano la ricostruzione di una porzione di abitazione tipica con il fornel, sedie impagliate a mano, immagini di devozione popolare ma anche vari utensili da cucina su uno scaffale, nonché una camera con il letto presentante una struttura in legno così come la culla, alla quale si affianca una teca con gli abiti tradizionali locali di fine Ottocento-inizio Novecento. 
A completare questa sala si trovano un bancone del falegname con tutti gli attrezzi per la lavorazione degli oggetti in legno, svariate paia di sci e premi vinti in gare sciistiche,  nonché la riproduzione tramite un modellino tridimensionale di un fienile (tabià) nelle sue fasi di realizzazione supportate da schede molto dettagliate e ancora di un plastico orografico sulla località di Goima.   

Nella seconda sala si racchiude il clou della collezione, trovandovi esposti quei manufatti che testimoniano la tradizione lavorativa della valle divise secondo i settori della vita quotidiana e dell'economia. 
Se inizialmente troviamo gli utensili più vari utilizzati in cucina e per l'alimentazione (tra i quali notiamo lo stampo per i casonziei, tipici gnocchi, e la palla per tostare i lupini e l'orzo) nonché gli stampi di latteria per la produzione del burro, a fronte si incontra la interessante sezione dedicata alla lavorazione delle fibre tessili vegetali e animali (canapa, lino e lana) dove oltre agli strumenti utilizzati ritroviamo in esposizione il guado, la pianta dal cui seme si traeva il pigmento per la colorazione blu delle stoffe, ampiamente sfruttata nelle botteghe bellunesi e veneziane dove gli artigiani di Goima si erano trasferiti per lavorare. 
Si vedono poi le sezioni dedicate alla realizzazione delle calzature e alla lavorazione del legno, dove da notare sono gli attrezzi per la produzione delle scandole, le tipiche tegole lignee delle abitazioni di montagna. 
A chiudere questa sala ci sono le parti dedicate all'allevamento, con l'esposizione di una nutrita serie di campanacci per mucche e capre, e alla fienagione. 

 

Indirizzo
Via Molin - Loc. Gavaz- Zoldo Alto
Tel. 0437 575819 - 0437 797038

Orario di apertura
Nei mesi di luglio e agosto: Sabato, domenica e festivi 16.00-19.00
Da settembre a giugno: Su prenotazione

 

(Testi e foto tratti dal sito www.museipiavemae.com)

 

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EN

The wide of the old elementary school host the Ethnographic Museum of Use and Customs of the Val (Valley) di Goima, which gathers together typical and characteristic handmade products concerning agriculture, metallurgy, wood activities, spinning, clothes the local cuisine and dairy productions. A leap into the past completed by an accurate reconstruction of the inside of a typical home of the sea.

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DE

In den großen Räumen der alten Grundschule liegt heute das Museo Etnograficodegli Usi e dei Costumi aus dem Tal Goima. Hier sind typische lokale Artefakte gesammelt, die Ackerbau, Metallverarbeitung, Waldabeiten, Spinnen, Bekleidung, Küche und Milchverarbeitung betreffen. Es handet sich um einen Sprung in die Vergangenheit, ergänzt durch die ausführliche Rekonstruktion des Inneren eines typischen Hauses.

DAL 30/1 al 31/3/2024

L'UFFICIO PRO LOCO LONGARONE ED

IL MUSEO "LONGARONE VAJONT ATTIMI DI STORIA"

SARANNO APERTI COI SEGUENTI ORARI:

LUNEDI': CHIUSO

MARTEDI' : 9.30-12.30 

MERCOLEDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00

GIOVEDI': 9.30-12.30 

VENERDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00

SABATO: 9.30 - 12.30 

DOMENICA: CHIUSO