Monumento di Simon Benetton

Il Monumento posto in Piazza Gonzaga, proprio di fronte alla sede della Pro Loco, al centro culturale e al museo "Longarone Vajont Attimi di storia" è stato realizzato nel Dopo Vajont dall'artista Simon Benetton.

Biografia dell'Autore:

Simon Benetton è nato il 24 ottobre 1933 a Treviso, dove tuttora abita e lavora dirigendo uno studio-laboratorio. Fin da giovanissimo il ferro ha rappresentato per lui un mondo infinito; nella fucina di suo padre ha avuto i suoi primi incontri con questo elemento.
Ha frequentato i corsi liberi dell'Accademia delle Belle Arti di Venezia, per poi avventurarsi in una solitaria, liberissima ricerca individuale. Diversi sono i periodi della sua formazione: dal figurativo alla vibrazione plastica nello spazio, dal modulo come simbolo dell'impulso alla dinamica spaziale, dalla piastra come agglomerato (umano) alla macroscultura come elemento ed espressione della volontà e della conquista dell'uomo moderno. Negli ultimi suoi studi la scultura ha preso una nuova dimensione, proiettandosi nello spazio urbano come espressione di libertà e del progresso dell'uomo.

La sua scultura è una testimonianza d'eccezione della supremazia dell'uomo sulla materia.
Ha insegnato scultura all'Accademia di Belle Arti di Macerata.
Simon Benetton è conosciuto in molti paesi esteri e fra questi è stato invitato: nel 1970 in Germania, a Monaco di Baviera, dove ha conseguito il massimo riconoscimento bavarese; nel 1973-1975 in Francia, a Parigi, al "Salone della giovane scultura" e ad Allonnes, al Museo Picardie; nel 1975 in Germania, a Bonn, nei saloni del Teatro Bad Godesberg, e poi ad Amburgo e a Dusseldorf; in Spagna, a Barcellona, alla V Biennale Internazionale del "Deporte en las Bellas Ar-tes"; nel 1977 di nuovo in Francia, ad Amiens, alla "IX Esposizione Internazionale di scultura" ; nel 1979-1980 è stato invitato in Inghilterra alla prima e seconda edizione del Convegno del Craft Council a Hereford; nel 1980 negli Stati Uniti ha partecipato al Congresso Internazionale "Ferro come espressione d'arte", promosso dalI'A.B.A.N.A.-C.B.A. e tenuto all'Università di Santa Cruz; nel 1982 in Inghilterra, a Londra, è al Victoria and Albert Museum, invitato alla mostra "Nuova Epoca del ferro" con sculture, filmati e altra documentazione; nel 1986 ancora negli Stati Uniti, a New York, al Roc-kefeller Center; nel 1988 in Irlanda è a Dublino, alla "International Conference on Sculpture" al Trinity College; nel 1989 di nuovo in Inghilterra a Cardiff, al "First International Festival of Iron"; nel 1990 ritorna a New York, all'"International Conference on Blacksmithing", presso l'Alfred State College. Periodicamente, Benetton tiene conferenze nelle scuole, in Italia e all'estero. Documentari televisivi e filmati hanno più volte illustrato la scultura dell'artista con passaggi su reti televisive di tutto il mondo. Numerose sue opere sono in collezioni private e musei; i suoi lavori sono permanentemente esposti in edifici e spazi pubblici. In esse la gente deve leggere una immagine che corrisponda, in termini di forme estetiche, all'odierno concetto di spazio, di tempo, di libertà, di socialità e coscienza democratica. È attualmente impegnato in nuovi progetti di alcune macrosculture per centri urbani in Italia e all'estero.

DESCRIZIONE DELL'OPERA:

L'opera nasce dall'idea di liberare dalla piastra di acciaio il concetto di "ulteriori prospettive", una nuova energia che si estende nello spazio come proiezione della vita e del pensiero.
La forma imponente vive nello spazio come presenza della volontà di progresso dell'umanità, un'apertura alla luce e alla dinamica del pensiero. La piastra rappresenta la comunità di Longarone spezzata dalla catastrofe del Vajont. Con le due piastre che convergono in due punti diversi, Benetton vuole esprimere la difficoltà nel costruire una comunità unita che si è creata tra i soppravvissuti alla tragedia del Vajont e i nuovi longaronesi, venuti da fuori. Sono però presenti dei punti di ri-unione che rappresentano i punti di congiunzione della comunità. La forma imponente della nuova città, rappresentata dalla grandezza delle piastre d'acciaio, vive nello spazio come presenza della volontà di progresso dell'umanità, un'apertura alla luce e alla dinamica del pensiero.

 

DAL 30/1 al 31/3/2024

L'UFFICIO PRO LOCO LONGARONE ED

IL MUSEO "LONGARONE VAJONT ATTIMI DI STORIA"

SARANNO APERTI COI SEGUENTI ORARI:

LUNEDI': CHIUSO

MARTEDI' : 9.30-12.30 

MERCOLEDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00

GIOVEDI': 9.30-12.30 

VENERDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00

SABATO: 9.30 - 12.30 

DOMENICA: CHIUSO