Codissago

Codissago è una frazione del comune di Longarone in provincia di Belluno.

Il paese si trova sulla riva sinistra del fiume Piave al confine con il Cadore.

L'abitato sorge su un fertile altipiano e su alcuni colli alla base dei monti Pul e Salta, come viene descritto nel libro "Il disertore di Codissago" da don Pietro Follador (1827-1871) dove si narrano le reali avventure di un coraggioso e ingegnoso ragazzo di Codissago disertore dell'esercito austriaco.

Il paese è gemellato con La Pobla de Segur con il quale condivide la tradizione degli zattieri. Codissago ospita il centro studi internazionale sulle zattere con relativo museo.

Storia

Il paese di Codissago, toponimo di origine gallica (terre di Cotisus), è disposto lungo un’arteria stradale esistente già in epoca romana. Si trattava di una variante dell’importante diramazione della via Claudia Augusta che si spingeva fino in Cadore. Il tracciato alternativo risaliva la valle del Piave sulla sinistra orografica a partire da Ponte nelle Alpi per ricongiungersi alla direttrice principale sulla sponda opposta presso Castellavazzo.

Alcuni documenti tardo medioevali testimoniano come la fluitazione e il commercio del legname fossero già importanti prima del passaggio di Belluno sotto il dominio della Repubblica di Venezia, avvenuto nel corso del XV secolo. Nell’ambito di queste attività Codissago era un centro di grande rilevanza, dal momento che nelle vicinanze dell’abitato sorgevano una zona portuale ed edifici per il deposito e la lavorazione del legname. Legname che, quando giungeva in laguna, veniva impiegato per la costruzione di barche e per opere di stabilizzazione del suolo su cui sorge Venezia. Le zattere provenienti da Perarolo attraccavano presso il porto di Castello in località La Punta, a nord del paese, dove si trovavano gli sbarramenti (leroste, oggi solo parzialmente visibili) delle segherie Malcolm, nota famiglia di mercanti di legname di origine scozzese. In questo luogo una parte del legname veniva immessa, tramite un canale di derivazione, nei grandi impianti di segagione situati in sponda destra all’altezza di Roggia, dove sorgeva anche la pregevole villa Malcolm. Con il disastro del Vajont tutte queste strutture sono andate perdute e rimangono soltanto alcuni resti delle roste in corrispondenza del ponte che collega Codissago a Castellavazzo.

Il paese un tempo era diviso in due parti, la vila de sora, più legata ai boschi e alla montagna sovrastante, e la vila de soto, proiettata decisamente verso il fiume, con le case disposte fin quasi sull’acqua e la popolazione maschile dedita all’arte della zatarìa. I menadàs (gli zattieri) di Codissago erano molto conosciuti ed apprezzati non solo perché erano in grado di condurre i tronchi nel tratto più insidioso del Piave (da Perarolo fino alla “stretta” di Castellavazzo), ma anche per la loro caratteristica di essere gli unici zattieri ligadori, cioè coloro che erano capaci di costruire le zattere, oltre che di farle navigare. All’interno del centro abitato attuale è sicuramente significativo il borgo situato nella parte alta di Codissago, dove si trovano abitazioni storiche di pregevole fattura che si affacciano su piccole scalinate e cortili interni.

Il paese viene ricordato tra le frazioni colpite dal disastro del Vajont nella notte del 9 ottobre 1963: la località Vajont e la zona a sud del paese vennero distrutte.

A Codissago riveste particolare importanza il museo degli Zattieri del Piave. Inaugurato nell’agosto del 2004, esso riassume un lavoro decennale di ricerca storica ed archivistica inerente alla fluitazione e l’attività dei menadàs. All’interno degli spazi espositivi sono illustrate le diverse fasi di trasformazione del legname, dall’esbosco alla costruzione delle zattere, grazie all’ausilio di modellini e fotografie storiche.

SEDE MUSEO JPG

Sede del museo degli Zattieri

 

 

DAL 1°APRILE 2024

L'UFFICIO PRO LOCO LONGARONE ED

IL MUSEO "LONGARONE VAJONT ATTIMI DI STORIA"

SARANNO APERTI COI SEGUENTI ORARI:

LUNEDI': CHIUSO

MARTEDI' : 9.30-12.30 / 15.00-18.00 

MERCOLEDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00

GIOVEDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00 

VENERDI': 9.30-12.30 / 15.00-18.00

SABATO: 9.30 - 12.30 / 15.00-18.00

DOMENICA: 9.30-12.30 / 15.00-18.00

PASQUETTA, 25 APRILE, 1°MAGGIO, 2 GIUGNO, 15 AGOSTO APERTI