Pubbliche Bugie
Spettacolo teatrale in 2 atti
Trans-genico Amleto
Compagnia teatrale
Pubbliche Bugie
Regia
Paolo Martinazzo
Personaggi e interpreti:
Marco Corazza: FROGGY il cuoco
Michela Broi: CATHY sua moglie
Elena Nico: INGE loro figlia
Ivan Caviola: BRECK sguattero
Enrico D’Alberto: GRUNTER sguattero
Massimiliano Zampieri: LA REGINA
Igor Burlon: AMLETO
Andrea Parente: LAERTE
Chiara Dal Pont: OFELIA
Paolo Martinazzo: ELIOS
Costumi
Monica Savaris
Tecnico audio/video
Denis Savi
Lo spettacolo.
Partiti dal testo di Nicolaj, “Amleto in salsa piccante” che ricrea l’”Amleto” di Shakespeare visto dai cuochi del castello in cui vive, siamo giunti ad una surreale e piccante visione dell’oggi.
Cuochi, sguatteri e camerieri fanno rivivere il testo classico al punto di spostare il dramma in commedia.
La cucina come scena unica in cui i reali incontrano la servitù e da cui parte l’acceso confronto di classe. Da li l’idea del cuoco Froggy di fare uno scherzo al depresso Amleto per convincerlo ad apprezzare la sua cucina. Con l’armatura del padre morto si fingerà lo spettro che gli parla sconvolgendo tutto l’impianto di Shakespeare.
In scena poche cose, un tavolo come altare e una televisione messa al centro come grande protagonista, unica finestra da cui guardare ciò che accade fuori.
Dalla televisione la servitù apprende cosa accade ai reali. I reali si auto riprendono spinti dal narcisismo che li riempie. Si crea così un circolo vizioso che porta tutto all’eccesso e alla degenerazione.
Il tema centrale dell’Amleto si sposta dal “essere o non essere” al “essere o apparire”
Note di regia.
Volgarità, trasgressione, narcisismo e deviazione. Questo è quello che abbiamo trovato cercando di avvicinare ai nostri giorni lo spettacolo.
Non nascondo il divertimento che ci ha accompagnato durante la lavorazione, ma è anche vero che è sempre stato seguito da amare riflessioni.
Oggi sembra che tra spettacolo e realtà non ci sia alcuna distinzione. Gli eventi che accadono e ci circondano sembrano il frutto di una sceneggiatura comica di “terz’ordine” che trova purtroppo ancora un pubblico compiacente che la sostiene.
Come nella scena della povera Ofelia la quale, forse pazza o drogata, fa gli “stacchetti” come fosse una velina dopo i quali il pubblico applaude senza interrogarsi troppo su ciò che vede.
Spero in un maggiore senso critico comune che riesca a frenare e rigettare il degrado morale che ci circonda.
Paolo Martinazzo
Spettacoli
• 1996: Due dozzine di rose scarlatte
• 1998: Quando al paese mezzogiorno sona
• 1999: Il rifugio
• 2001: Oltre il confine
• 2004: RotteAmare
Un particolare ringraziamento a:
I Tutti Esauriti
Bretelle Lasche
Associazione culturale Castionese
Informazioni presso:
info: 347 7878043
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