LA CICLOVIA DELL'AMICIZIA

LA CICLOVIA DELL'AMICIZIA

-DA MONACO DI BAVIERA A VENEZIA-

 

LO SVILUPPO DEL BIKE TOURISM E LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI TRANSFRONTALIERI

 

I partecipanti al progetto “Ciclovia dell’Amicizia” sono: (Lead Partner) Amministrazione Provinciale di Belluno – Servizio Economia e Politiche Comunitarie, (P1) Comunità Comprensoriale Valle Isarco di Bressanone, (P2) Provincia di Treviso, (AP3) Provincia di Venezia, (AP4) Consorzio Turistico Achensee di Achenkirch (Austria), (AP5) Circondario rurale Bad Toelz – Wolfratshausen (Germania), (AP6) GECT “Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino” di Bolzano. La finalità del progetto è quella di rafforzare l’economia dell’area transfrontaliera e la competitività del settore turistico dei territori interessati attraverso la promozione del bike tourism e, in particolare, di una ciclovia che connetta i percorsi ciclabili di Alto Adige e Veneto in sinergia con l’analogo progetto INTERREG già approvato e presentato da Austria e Germania. Obbiettivo del progetto è quello di lanciare e promuovere una ciclovia collegante Monaco di Baviera a Venezia, finalizzata ad incrementare lo sviluppo turistico dei territori interessati, soprattutto rurali, ed aumentare il valore aggiunto del settore agro-turistico. Il percorso parte da Monaco, attraversa la Baviera, l’Austria, il Brennero e arriva in Provincia di Belluno a Passo Cimabanche. Prosegue per Cortina, la valle del Boite, fino a Calalzo di Cadore. Scende verso Longarone, Soverzene, l’Alpago e il lago di Santa Croce. Percorre poi la provincia di Treviso per arrivare a Venezia dopo circa 500 km. Un itinerario di straordinaria bellezza, che attraversa paesaggi unici, molti dei quali inseriti nei territori del Patrimonio Naturale dell'Umanità UNESCO.

 

TRATTO DA CIMABANCHE A SOVERZENE

  1. Cimabanche      – Cortina d’Ampezzo, km 13,2, difficoltà FACILE:

L’itinerario prende il via da Cimabanche, al confine fra Alto Adige e Veneto, seguendo fedelmente il tracciato della ferrovia costruita durante la Prima Guerra Mondiale e dismessa nel 1962. La pendenza è costante e facilmente affrontabile; il tracciato si addentra nel bosco fino a raggiungere la Chiesa di Ospitale; poi la strada continua a scendere e lungo il tragitto si incontrano le originali stazioni, le gallerie e i ponti che passano sopra profonde ed ombrose vallate; prima di arrivare a Cortina d’Ampezzo, si passa in prossimità del Campo Sportivo e dell’Eliporto.

  1. Cortina      d’Ampezzo – Calalzo, km 35, difficoltà FACILE:

Da Cortina d’Ampezzo, la ciclabile prosegue a sud seguendo il corso del torrente Boite; giunti a Borca di Cadore, la pista si discosta dal torrente che si perde all’interno della valle e si mantiene in parte in quota attraversando i paesi di Vodo, Venas, Valle e Tai; dopo aver superato Pieve di Cadore, si prosegue in piena sicurezza con sottopassaggi e ponti verso Calalzo di Cadore, località di arrivo della seconda tappa della ciclopista.

  1. Calalzo      – Soverzene, km 36, difficoltà FACILE:

Da Calalzo si prosegue in ciclabile fino al bivio con la strada per Pieve Centro Storico e si scende poi a sinistra lungo la strada in direzione Belluno; oltrepassato l’abitato di Sottocastello, si passa un ponte e si prosegue lungo la strada che i lieve salita porta fino all’incrocio con la strada statale; poco prima dell’incrocio si prosegue in ciclabile bordo strada, si passa sotto al Ponte Cadore collegandosi poi alla vecchia sede della strada statale, in modo da evitare il traffico intenso e le due gallerie; dopo alcune curve, il tracciato scende lungo la “Cavallera” (tratto del tracciato storico della strada statale 51 di Alemagna) con i suoi due tornanti a picco sulla valle del Piave; a fondo valle si raggiunge la località di Perarolo di Cadore; una volta superato il fiume Boite, la strada prosegue pianeggiante lungo la sponda del Piave fino a Macchietto; a partire da questo punto, il percorso segue nuovamente il tracciato storico della statale 51 di Alemagna; superato Rivalgo si attraversa il Centro Storico di Ospitale di Cadore, seguendo la vecchia strada meno trafficata; passato poi Termine di Cadore, si arriva a Castellavazzo; nei pressi del “ponte tubo”, vicino all’incrocio posto al termine della vecchia strada, si prosegue in ciclabile costeggiando il fiume Piave; poco dopo si attraversa il Piave passando su un ponte da cui si possono ancora scorgere le palificate della vecchia diga di legno del “Cidolo”; si continua a pedalare lungo le rive del Piave, raggiungendo in breve le frazioni di Dogna e Provagna dove, al termine della curva si imbocca la strada che sottopassa il Ponte di Faè e conduce a Soverzene.

Per maggiori informazioni:

www.muenchen-venezia.info

http://www.3dolomiti.it/it/ciclovia-dell-amicizia.htm

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